Elettrica e bidirezionale: la mobilità combina energia e trasporto
L'elettrificazione dei trasporti non è solo una soluzione per decarbonizzare il settore stradale. Potrebbe anche rivoluzionare il modo in cui gestiamo l'energia in Europa.
Una tecnologia emergente è destinata a cambiare le carte in tavola: la ricarica bidirezionale, o vehicle-to-grid (V2G), che trasforma i veicoli elettrici (EV) in "batterie su ruote". Ecco come questa innovazione potrebbe far risparmiare miliardi di euro e ridurre l'impronta di carbonio del continente.
Una soluzione per i picchi di consumo e la produzione di energia verde in eccesso
Secondo uno studio degli istituti Fraunhofer ISI e ISE per Transport &; Environment (T&E), i veicoli elettrici dotati di tecnologia V2G potrebbero far risparmiare fino a 22 miliardi di euro all'anno entro il 2040 ai sistemi energetici europei, pari a una una riduzione dell'8 % dei costi associati alla costruzione e alla gestione delle reti.
Il principio è il seguente: durante le ore di bassa domanda, i veicoli elettrici immagazzinano l'energia in eccesso prodotta da fonti rinnovabili come l'energia eolica e solare. Questa energia viene poi reimmessa in rete nei momenti di picco, riducendo la necessità di batterie stazionarie, con una riduzione potenziale del 92% entro il 2040. Incorporando fino al 40% in più di capacità solare, i veicoli elettrici potrebbero fornire il 9% del fabbisogno annuale di energia elettrica dell'UE e diventare il quarto maggior "fornitore" di energia del continente.
L'esempio ispiratore di Utrecht e della Renault R5
La città di Utrecht, nei Paesi Bassi, è un esempio perfetto del potenziale della tecnologia V2G. MyWheels, la principale piattaforma di car-sharing dei Paesi Bassi, ha ordinato 500 Renault R5 dotati di questa tecnologia. Questi veicoli non trasportano solo passeggeri: quando sono parcheggiati, contribuiscono a stabilizzare la rete elettrica locale. Le batterie da 52 kWh di questi R5 possono rilasciare l'elettricità verde immagazzinata per coprire il 10 % del fabbisogno di flessibilità della regione nelle ore di punta.
Questa iniziativa si basa sulla transizione energetica della città, che già sfrutta i pannelli solari installati sul 35 % dei tetti. Gli utenti possono anche beneficiare di un risparmio diretto : ricaricando i loro veicoli nelle ore non di punta e rivendendo l'energia durante i periodi di punta, potrebbero coprire fino al 50 % dei costi di ricarica a casa.
Valori finanziari per gli automobilisti elettrici e la rete
Lo studio del Fraunhofer rivela che i conducenti di veicoli elettrici possono ridurre la bolletta elettrica fino a 780 euro all'anno grazie alla ricarica bidirezionale. Questa soluzione non è solo economica, ma anche sostenibile. Contrariamente a quanto si crede, può anche estendere la vita delle batterie del 9 % mantenendo la loro carica in un range ottimale.
Il costo aggiuntivo iniziale di questa tecnologia rimane basso : un terminale domestico bidirezionale costa circa 100€ in più rispetto a un terminale convenzionale, un investimento rapidamente compensato dai risparmi ottenuti.
Standard e interoperabilità sono gli ostacoli attuali
Nonostante le sue promesse, la tecnologia V2G si scontra con ostacoli normativi e tecnici. Oggi le case automobilistiche sono divise tra sistemi bidirezionali basati sulla corrente alternata (AC) o sulla corrente continua (DC), il che limita la compatibilità tra modelli e terminali.
Per sbloccare il potenziale di questa tecnologia, l'Unione Europea deve adottare standard comuni che garantiscano l'interoperabilità.
I veicoli elettrici come protagonisti della transizione energetica
Consentendo di immagazzinare e ridistribuire l'energia verde, le batterie per auto contribuiscono a stabilizzare le reti elettriche, a integrare più fonti rinnovabili e a ridurre i costi per gli utenti.
Progetti come quello di Utrecht, che combina car-sharing e V2G, illustrano come questa tecnologia possa giovare alle città, agli elettromobilisti e all'ambiente allo stesso tempo. Per realizzare il suo pieno potenziale, l'Europa dovrà superare gli ostacoli normativi e incoraggiare l'adozione di standard armonizzati.
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